Sono inseriti in questa sezione elenchi delle sentenze emanate nei confronti dell'Italia, disposte in ordine cronologico ed inserite periodicamente in seguito alla loro emanazione. Il contenuto delle sentenze è illustrato con una breve massima e vi è un link sia alla sintesi predisposta dall'Avvocatura, sia al testo ufficiale della sentenza contenuto nel sito della Corte, nella lingua in cui è redatto
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Sentenza del: 09/07/2013
N° ricorso: 4509/08
Ciobanu c. Romania e Italia - in materia di detenzione. Il caso riguarda un cittadino rumeno, il quale ha adito la Corte EDU denunciando le condizioni disumane di detenzione patite negli istituti penitenziari rumeni, nonché il rifiuto dei tribunali di dedurre la durata degli arresti domiciliari scontati in Italia dalla sua pena detentiva in Romania. La doglianza mossa nei confronti dello Stato italiano riguarda invece il suo rimpatrio in Romania, disposto dalle autorità italiane senza consegnargli i documenti di identità e i suoi effetti personali. La Corte ha ritenuto che le condizioni di detenzione che il ricorrente ha dovuto sopportare per più di un anno, in particolare per il sovraffollamento e le condizioni igieniche deplorevoli della sua cella, lo abbiano sottoposto a una prova di intensità tale da oltrepassare il livello inevitabile di sofferenza inerente alla detenzione. Pertanto la Corte ha constatato la violazione dell'articolo 3 della Convenzione. La Corte ha altresì ritenuto che il ricorrente abbia scontato una pena di durata superiore a quella che avrebbe dovuto subire secondo il sistema giuridico nazionale e tenuto conto dei benefici ai quali aveva diritto. Essa ha quindi dichiarato sussistente la violazione dell'articolo 5 par. 1 della Convenzione. La Corte ha invece respinto, in quanto manifestamente infondato, il motivo di ricorso proposto nei confronti dell'Italia.
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Sentenza del: 25/06/2013
N° ricorso: 5968/09
Anghel - in materia di diritto ad un processo equo. Il sig. Anghel, un cittadino rumeno, aveva denunciato la sottrazione del figlio da parte della moglie e, invocando la Convenzione dell'Aja, aveva richiesto il rientro in patria del minore che si trovava in Italia con la madre. Il Tribunale per i minorenni di Bologna, investito del caso dalle autorità rumene, reputò che non sussistessero motivi per ordinare il rimpatrio del minore, e respinse pertanto la domanda del ricorrente. Avverso tale decisione il sig. Anghel promosse ricorso in Cassazione, ma il ritardo nell'esame della sua istanza di ammissione al gratuito patrocinio e alcune informazioni erronee sulla procedura da seguire gli preclusero di fatto l'impugnativa. La Corte ha constatato la violazione dell'articolo 6 CEDU, avendo riconosciuto che, nel caso di specie, il diritto alla difesa, pur previsto dalla legge, non è stato effettivo e, di conseguenza, è stato compromesso il diritto alla tutela giurisdizionale. La Corte europea ha invece respinto il motivo di ricorso relativo alla asserita violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare, di cui all'art. 8. CEDU, avendo ritenuto corretta e conforme al supremo interesse del minore la decisione del Tribunale dei minorenni di non consentire il rientro in patria.
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Sentenza del: 02/04/2013
N° ricorso: 25851/09, 29284/09, 64090/09
Tarantino e altri - in materia di diritto all'istruzione. I ricorrenti, otto studenti non ammessi ai test di ingresso ai corsi di laurea in medicina ed odontoiatria, si sono rivolti alla Corte EDU lamentando una violazione del loro diritto all'istruzione, di cui all'articolo 2 del Protocollo n. 1 alla Convenzione, in quanto i fini perseguiti dalla normativa che regolamenta il numero chiuso e i test di ingresso non sarebbero legittimi e la misura sarebbe non proporzionata. La Corte ha ritenuto che le misure imposte non siano sproporzionate e che nell'applicarle lo Stato non sia andato oltre il proprio margine di apprezzamento. Per tali motivi, la Corte ha dichiarato non sussistente la violazione dell'articolo 2 del Protocollo n. 1 alla Convenzione.
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Sentenza del: 02/04/2013
N° ricorso: 24817/03
Angelo Caruso - in materia di ragionevole durata del processo. In tale pronuncia, avente ad oggetto un caso di espropriazione indiretta, la Corte ha dichiarato irricevibile il motivo di ricorso relativo alla violazione del diritto alla protezione dei propri beni di cui all'art. 1, Prot. n. 1 CEDU, per mancanza del requisito di vittima in capo al ricorrente. La Corte ha invece constatato la violazione dell'art. 6 par. 1 CEDU, sotto il profilo dell'eccessiva durata della procedura di cui alla legge c.d. Pinto.
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Sentenza del: 12/03/2013
N° ricorso: 32843/03
Stea e altri - in materia di espropriazione indiretta. Constata la violazione dell'art. 1 Prot. n. 1 CEDU relativo alla protezione della proprietà, poiché l'espropriazione indiretta si pone in contrasto con il principio di legalità, non assicurando un sufficiente grado di certezza giuridica.
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Sentenza del: 05/03/2013
N° ricorso: 35659/02
Giuseppe Romano - in materia di ragionevole durata del processo. La Corte, richiamando la propria copiosa giurisprudenza in tema di ragionevole durata del processo, ha constatato la violazione dell'articolo 6, par. 1, CEDU, nonché dell'articolo 1, Prot. n. 1, CEDU in riferimento al ritardo nell'erogazione dell'equa riparazione ex lege n. 89 del 2001. La Corte ha altresì constatato la violazione dell'articolo 1, Prot. n. 1, CEDU in quanto il ritardo nel pagamento delle somme spettanti al ricorrente, conseguente all'eccessiva durata della procedura di fallimento, ha spezzato il giusto equilibrio che deve sussistere tra la protezione del diritto al rispetto dei beni dell'individuo e le esigenze di interesse generale.
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Sentenza del: 05/03/2013
N° ricorso: 33359/05
De Carolis e Lolli - in materia di fallimento. La Corte, richiamando i propri precedenti giurisprudenziali in materia di fallimento, ha dichiarato sussistente la violazione dell'articolo 8 CEDU, relativo al diritto al rispetto della vita privata e familiare, in riferimento alle incapacità derivanti dall'iscrizione del nome dei ricorrenti nel registro dei falliti e del lasso di tempo necessario per ottenere la riabilitazione.
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Sentenza del: 12/02/2013
N° ricorso: 24818/03
Armando Iannelli - in materia di ragionevole durata del processo. Constata la violazione dell'articolo 6, par. 1, CEDU sotto il profilo dell'eccessiva durata del processo.
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Sentenza del: 05/02/2013
N° ricorso: 24892/03
Rubortone e Caruso - in materia di espropriazione indiretta. Constata la violazione dell'art. 1 Prot. n. 1 CEDU relativo alla protezione della proprietà, poiché l'espropriazione indiretta si pone in contrasto con il principio di legalità, non assicurando un sufficiente grado di certezza giuridica, nonché dell'articolo 6, par. 1, CEDU sotto il profilo dell'eccessiva durata del processo.
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Sentenza del: 05/02/2013
N° ricorso: 24891/03
Rubortone - in materia di espropriazione indiretta. Constata la violazione dell'art. 1 Prot. n. 1 CEDU relativo alla protezione della proprietà, poiché l'espropriazione indiretta si pone in contrasto con il principio di legalità, non assicurando un sufficiente grado di certezza giuridica, nonché dell'articolo 6, par. 1, CEDU sotto il profilo dell'eccessiva durata del processo.