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Osservatorio sulle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU)

Sentenze

Sono inseriti in questa sezione elenchi delle sentenze emanate nei confronti dell'Italia, disposte in ordine cronologico ed inserite periodicamente in seguito alla loro emanazione. Il contenuto delle sentenze è illustrato con una breve massima e vi è un link sia alla sintesi predisposta dall'Avvocatura, sia al testo ufficiale della sentenza contenuto nel sito della Corte, nella lingua in cui è redatto

  • Sentenza del: 17/02/2022

    N° ricorso: 46586/14

    D'Amico - in materia di diritto a un processo equo. Viola l'art. 6 CEDU l'adozione di norme di interpretazione autentica che abbiano come effetto quello di incidere in senso favorevole allo Stato nei giudizi pendenti in cui esso sia parte, salvo che l'intervento legislativo non sia giustificato da motivi imperativi di interesse generale.
    Non costituisce motivo imperativo di interesse generale, suscettibile di giustificare l'ingerenza del potere legislativo nell'amministrazione della giustizia, l'esigenza di riequilibrare il sistema pensionistico, armonizzando il regime dei settori pubblico e privato.

  • Sentenza del: 24/01/2022

    N° ricorso: 11791/20

    SY - in materia di condizioni di detenzione. Viola gli articoli 3, 5 e 6 CEDU l'autorità nazionale che detiene in regime carcerario ordinario e non in una struttura idonea un soggetto affetto da disturbi psichiatrici, quando sia stata accertata, con una decisione giudiziaria, l'incompatibilità delle sue condizioni di salute mentale con l'ambiente carcerario.

    Viola l'art. 34 CEDU l'autorità nazionale che persiste nel detenere in regime carcerario ordinario e non in una struttura idonea un soggetto affetto da disturbi psichiatrici, quando sia stata accertata, con una decisione giudiziaria, l'incompatibilità delle sue condizioni di salute mentale con l'ambiente carcerario e la Corte EDU abbia ordinato una misura provvisoria.

  • Sentenza del: 20/01/2022

    N° ricorso: 60083/19

    D.M. e N. - in materia di diritto alla vita privata e familiare. Viola il diritto alla vita familiare, tutelato dall'articolo 8 CEDU, il procedimento nazionale che porti alla dichiarazione di adottabilità, se nel corso di esso non sia ordinata una perizia, volta a valutare le capacità genitoriali della madre, il funzionamento psicologico e le necessità evolutive della minore, nonché la capacità funzionale della madre di rispondere a tali necessità. In definitiva, la violazione è dovuta alla mancanza di una seria ricerca sull'efficacia di misure alternative e meno drastiche rispetto alla declaratoria di adottabilità.

  • Sentenza del: 13/01/2022

    N° ricorso: 48039/12

    Immobiliare Podere Trieste s.r.l. - in materia di diritto a un processo equo. Viola gli artt. 6, comma 1, CEDU e 1, Prot. n. 1, il comportamento complessivo delle autorità che non garantisca la piena e tempestiva esecuzione di una pregressa decisione giudiziaria emanata a favore della società ricorrente.

  • Sentenza del: 16/12/2021

    N° ricorso: 43887/04

    D'Addona - in materia di diritto a un processo equo, sotto il profilo della mancata esecuzione di provvedimenti giurisdizionali definitivi. Viola il principio dell'equo processo la condotta delle autorità nazionali che non dà concreta attuazione a pronunce giurisdizionali in favore del ricorrente.

  • Sentenza del: 16/12/2021

    N° ricorso: 17607/08, 65438/09, 25185/10, 3331/11, 81606/12

    Ferrara e altri - in materia di diritto a un processo equo, sotto il profilo della mancata esecuzione di provvedimenti giurisdizionali definitivi. Viola il principio dell'equo processo la condotta delle autorità nazionali che non dà concreta attuazione a pronunce giurisdizionali in favore dei ricorrenti.

  • Sentenza del: 16/12/2021

    N° ricorso: 17607/08, 65438/09, 25185/10, 3331/11, 81606/12

    Croce e altri - in materia di diritto a un processo equo, sotto il profilo della mancata esecuzione di provvedimenti giurisdizionali definitivi. Viola il principio dell'equo processo la condotta delle autorità nazionali che non dà concreta attuazione a pronunce giurisdizionali in favore dei ricorrenti (nella specie: in materia d'indennizzo per illegittima occupazione "acquisitiva" di terreni).

  • Sentenza del: 25/11/2021

    N° ricorso: 77419/16

    Biancardi - in materia di libertà di espressione. Non viola l'art. 10 della CEDU la condanna inflitta al direttore di un giornale online al risarcimento dei danni derivanti dalla mancata deindicizzazione di un articolo, contenente dati sensibili riferiti ad un soggetto privato, rimasto accessibile sul web per otto mesi dopo l'invio di una formale diffida volta ad ottenerne la rimozione.

  • Sentenza del: 18/11/2021

    N° ricorso: 27801/12

    Marinoni - in materia di libertà di espressione. Non viola l'art. 10 CEDU la condanna al risarcimento dei danni derivanti da diffamazione commessa attraverso la pubblicazione di un libro sui fatti occorsi a Rovetta nell'aprile del 1945, contenente espressioni lesive dell'altrui reputazione non giustificate da un interesse generale alla ricostruzione degli accadimenti storici.

  • Sentenza del: 28/10/2021

    N° ricorso: 55064/11, 37781/13, 26049/14

    Succi e altri - in materia di diritto a un processo equo sotto il profilo del diritto di accesso ad un tribunale. In riferimento alla declaratoria di inammissibilità di tre ricorsi promossi innanzi alla Corte di cassazione per violazione del principio di autosufficienza, la Corte ha dichiarato che vi è stata violazione dell'articolo 6 § 1 della Convenzione, sotto il profilo del diritto di accesso alla giustizia, limitatamente al ricorso n. 55064/11, in quanto l'Alta Corte ha mostrato un formalismo eccessivo che non può essere giustificato rispetto alla finalità propria al principio di autosufficienza del ricorso per cassazione. Non vi è stata invece violazione dell'articolo 6 § 1 della Convenzione per quanto riguarda i ricorsi nn. 37781/13 e 26049/14, in quanto la decisione di inammissibilità non può essere considerata quale interpretazione formalistica della legalità ordinaria che impedisca l'esame effettivo del merito del ricorso promosso dall'interessato.

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